Meno famosa e meno visitata di Pompei, Ercolano, "cittadina degli ozi e delle delizie", custodisce veri e propri tesori. Tra questi, la meravigliosa Casa del Bicentenario!
Partiamo dal nome, assegnato all'antica dimora al momento della scoperta, nel 1938: erano trascorsi 200 anni dall'inizio degli scavi borbonici, nel 1738.
Per accedere alla casa, chiusa nel 1983 e riaperta al pubblico alla fine del 2019 dopo importanti interventi di restauro, raggiungiamo il decumano massimo della città antica.
Oltrepassato l'ingresso della dimora, attraverseremo un elegante atrio, decorato con un mosaico di tessere nere ed inserti di tessere più grandi in marmo bianco. Anche le soglie dei vari ambienti che si affacciano su di esso sono abbellite da bei decori, così come il perimetro della vasca centrale (impluvium) dove è presente un mosaico a treccia.
Sul fondo dell'atrio, a destra, si trova un piccolo ambiente: destinato un tempo alla custodia delle imagines maiorum (immagini degli antenati) o di altri preziosi arredi, era schermato e protetto da un elegantissimo quanto insolito cancello di chiusura in legno, diviso in due battenti scorrevoli (di cui uno ricostruito in epoca moderna) e ripiegabili a soffietto come una porta "à coulisse"! Che meraviglia! Ma in che modo si sono conservati questi materiali così fragili?
Ad Ercolano la conservazione del legno, carbonizzato ma perfettamente conservato insieme ad altri reperti organici, rappresenta una peculiarità dovuta alla particolare modalità di seppellimento del sito. Diversamente da Pompei, Ercolano venne inglobata e sigillata da valanghe di materiale fluido che poi si è compattato in tufo, rallentando notevolmente i processi di decomposizione.
Continuando l'esplorazione della casa, incontriamo il tablino (sala dove il padrone di casa intratteneva i suoi affari e riceveva i clientes), riccamente decorato con un pavimento a mosaico a tessere bianche e nere e con un grande riquadro centrale in opus sectile (tecnica ad intarsio) realizzato con marmi colorati; sulle pareti affrescate si riconoscono ancora due grandi pannelli che illustrano il mito di Dedalo e Pasifae e gli amori di Marte e Venere (qualche studioso ipotizza che il volto del dio Marte nasconderebbe le fattezze del padrone di casa!!!).
La nostra esplorazione continuerà dal vivo! Prenota o richiedi informazioni per la tua esperienza guidata ad Ercolano!
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