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Immagine del redattoreFrancesca Liotti

Un portamonete dell'antichità

Aggiornamento: 9 mar 2021

Lo sapevate che il portamonete non è affatto invenzione di epoca moderna?

Il "locellus" (piccolo contenitore, scatoletta) lo utilizzavano già i romani!

In particolare quello in foto proviene dall'area suburbana di Ercolano, sepolta, come la più famosa Pompei, nel 79 d.C. dalla furia distruttrice del Vesuvio.

Altre tipologie di portamonete erano il sacculus e il marsupium, una sorta di borse di cuoio o stoffa che venivano trasportate appese al collo o alla cintura.


Ad Ercolano sono stati ritrovati altri due esemplari di "locellus", realizzati in un unico blocchetto di legno: questo è lungo 12,6 cm, largo 6,5 cm e alto ben 4 cm! Un meccanismo di bronzo consentiva addirittura la chiusura della scatoletta, proteggendone il contenuto da aperture involontarie.


All'interno, diviso in un doppio scomparto, furono ritrovate due monete, di cui una eccessivamente corrosa e dunque non leggibile, l'altra identificata come un sesterzio dell'imperatore Vespasiano del 71 d.C.

In effetti questi singolari oggetti, poco capienti, consentivano di portare con sé un piccolo gruzzolo di monete, forse il necessario per fare la spesa o pagare un pasto al thermopolium, lo snack bar dell'antichità!


Gli autori antichi tra cui Orazio, Giovenale e Marziale citano questi piccoli contenitori nei loro scritti; un locellus con accanto due monete è rappresentato in un affresco pompeiano; ma qui si tratta di reperti eccezionali, in legno carbonizzato, che hanno preservato la loro forma intatta grazie alla particolare modalità di seppellimento del sito: Ercolano fu travolta e poi sigillata da una colata di fango bollente che ha permesso l'ottimale conservazione dei legni e di altri reperti organici!


Sicuramente vale una visita!



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